Antikka

Antikka è il nome di una ragazza di colore che ha subito ingiurie ed offese dal “suo” uomo. Ma Antikka é anche il nome di tutte le donne che ogni giorno soffrono in silenzio violenze di ogni tipo, indipendentemente dal colore della pelle, dal ceto sociale e dal censo. Perché, come ha spiegato una delle interpreti del corto proiettato a Palazzo Ducale alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe, “sono tante le donne che subiscono abusi tra le stesse mura domestiche e che non hanno il coraggio di ribellarsi o di denunciarli”. E’ un fattore culturale, purtroppo, trasversale che ancora oggi dà all’uomo il diritto di “fare da padrone”. Noi tutti possiamo e dobbiamo contribuire a debellarlo, con la nostra testimonianza ma anche avendo cura di educare i nostri figli, familiari, amici al rispetto gli uni degli altri, al di là di ogni genere, colore, razza. Un messaggio che passa forte e chiaro nella sequenza di immagini realizzate grazie alla passione di un pool di persone – tra cui un’insegnante e gli alunni del liceo Baruffi di Ceva – , che con il supporto delle istituzioni si sono prestate volontaristicamente a fare sì che questo corto, tratto dal libro della d.ssa Antonella Ferraiolo, rendesse visibile un dramma che noi, uomini e donne del 21° secolo, non possiamo più tollerare che accada.

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